Il decreto Salva Casa è legge: ecco cosa prevede il testo definitivo.
Arriva il via libera anche da parte del Senato. Vediamo quali sono le novità.
Dopo l’approvazione alla Camera, il decreto Salva Casa è stato approvato pure in Senato, con 196 voti favorevoli, 68 contrari e 1 astenuto, e dunque diventa legge.
Nelle ultime settimane sono state apportate importanti modifiche rispetto al testo iniziale presentato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Indice dei contenuti
Nuovi requisiti per l’abitabilità
Tra le novità più rilevanti troviamo l’abitabilità anche con altezze di 2,40 metri, nuovi termini per rimuovere gli abusi, il recupero dei sottetti e molto altro.
Tra gli emendamenti più discussi, c’è quello sui mini appartamenti. Infatti, viene di superato il decreto del 1975 sulle condizioni per ottenere l’abitabilità.
Il decreto Salva Casa considera abitabile una casa con queste caratteristiche:
• Altezza minima pari a 2,40 metri e superficie di 28 mq nel caso di bilocali
• Altezza minima di 2,40 metri e superficie pari a 20 mq per i monolocali.
Sanare le difformità
Il decreto Salva Casa permette di regolarizzare le piccole difformità che non compromettono la struttura dell’edificio, ma che spesso ne bloccano la commercializzazione.
Le modifiche approvate riguardano lo stato legittimo degli immobili, ovvero:
- • Eventuali difformità o abusi, presenti sulle parti comuni di un condominio, non potranno ostacolare i lavori di riqualificazione su un singolo appartamento
- • Allo stesso modo, le irregolarità presenti su una singola unità immobiliare non potranno bloccare i lavori di ristrutturazione delle parti comuni del condominio.
- Ci sarà inoltre più tempo per rimuovere gli abusi edilizi. Se prima era obbligatorio procedere entro 90 giorni dall’ingiunzione del Comune, adesso la tempistica passa a 240 giorni.
Nuove tolleranze
Un’altra novità riguarda la tolleranza, che nel testo originario era pari al 5% per gli immobili sotto i 100mq. Nel decreto definitivo, invece, sale al 6% ma solo per gli immobili che non superano i 60mq e che dunque vengono considerati regolari se hanno una superficie fino a circa
3,5mq in più rispetto a quanto riportato nel titolo abitativo.
Le altre soglie di tolleranza sono le seguenti:
• 5% per una superficie tra i 60 e i 100 mq – 4% per una superficie tra i 100 e i 300 mq – 3% per una superficie tra i 300 e i 500 mq – 2% per una superficie superiore ai 500 mq.
Edilizia libera
Il decreto introduce nuovi lavori che possono essere eseguiti in edilizia libera, quindi senza richiedere alcun permesso, come ad esempio la possibilità di installazione di vetrate panoramiche amovibili e trasparenti nei porticati, indipendentemente dal fatto che questi rientrino o meno all’interno dell’edificio.
Lo stesso principio si applica per l’installazione di strutture di protezione dal sole e dalle intemperie, oltre che per l’installazione di pompe di calore fino a 12kw e per l’eliminazione delle barriere architettoniche.
Sanzioni più leggere
Il decreto Salva Casa prevede uno sconto per chi vorrà regolarizzare il proprio immobile utilizzando il nuovo accertamento di conformità.
In sostanza, le nuove sanzioni vengono quantificate in una misura non inferiore a 1.032 euro e non superiore a 10.328 euro. Si tratta di una riduzione di 2/3 rispetto a quanto previsto nel testo originario.
Recupero dei sottotetti
Sarà più facile rendere abitabili i sottotetti. Difatti, il recupero si potrà fare rispettando le procedure previste dalle leggi regionali.
Ciò sarà fattibile anche se l’intervento non permette di rispettare le distanze minime tra gli edifici e dai confini.
Bisogna però ottemperare ai limiti di distanza vigenti all’epoca della realizzazione dell’edificio, ovvero l’altezza massima dello stabile, la forma, la superficie, e l’area del sottotetto
Cambio di destinazione d’uso
Il decreto rivede completamente il concetto di cambio di destinazione d’uso, rendendolo estremamente più facile anche se sono previste opere edilizie.
In sostanza, il mutamento della destinazione d’uso di una singola unità immobiliare, con o senza opere, è sempre consentito all’interno della stessa categoria funzionale.
Per le unità immobiliari poste al primo piano fuori terra o seminterrato, il cambio di destinazione d’uso viene disciplinato dalla legislazione regionale.
Doppia conformità
Viene eliminato il principio della doppia conformità per gli abusi di minore entità. Per sanare, quindi, sarà sufficiente che l’intervento sia in linea con la disciplina urbanistica vigente al momento della domanda.
Immobili del Vajont
Altra novità riguarda gli immobili costruiti grazie agli aiuti previsti dalla legislazione nazionale nelle zone colpite dalla tragedia del Vajont.
Il certificato di collaudo, di regole d’esecuzione o l’accertamento dello stato dei lavori, sostituisce il certificato di agibilità o abitabilità a patto che le opere rispettino la normativa vigente all’epoca della realizzazione.
Niente decreto Salva Milano
Il decreto non introduce alcuna norma “salva Milano”, che potrebbe però trovare spazio in un provvedimento specifico.
Infatti, il Governo ha già fatto sapere di voler lavorare sulla questione per chiarire, una volta per tutte, le modalità di demo-ricostruzione da applicare per il futuro dell’urbanistica nazionale.
Il decreto Salva Casa introduce importanti novità per il comparto immobiliare.
L’obiettivo è quello di disciplinare in maniera più semplice le sanatorie per gli abusi edilizi di lieve entità, oltre a facilitare le pratiche relative al cambio di destinazione d’uso, all’edilizia libera e alle tolleranze.
La possibilità di sanare più facilmente le piccole difformità permetterà la commercializzazione degli immobili, dando un impulso al mercato. Il decreto Salva Casa è legge.
Dal blog: La Conformità Catastale
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