Come Sanare Abusi Edilizi con il nuovo decreto salva casa.
Il Soppalco abusivo
Nel contesto dell’abitazione privata, gli abusi edilizi rappresentano una problematica delicata che può comportare conseguenze legali ed economiche significative.
Ti racconto il problema e la soluzione di un caso emblematico che riguardano la realizzazione di un soppalco senza permessi, ovvero senza le necessarie autorizzazioni.
Indice dei contenuti
Soppalco Abusivo
Il problema
La realizzazione di un soppalco senza permessi costituisce un abuso edilizio.
Questo tipo di intervento modifica la struttura dell’immobile e richiede specifiche autorizzazioni urbanistiche ed edilizie.
Secondo l’articolo 36 del Testo Unico dell’Edilizia (DPR 380/2001), si può accertare la conformità delle opere realizzate in assenza di permesso di costruire, in difformità totale o con variazioni essenziali rispetto al progetto autorizzato.
La costruzione di un soppalco senza autorizzazione rientra in queste categorie.
La soluzione
Il Decreto Salva Casa (DLgs 69/2024) ha introdotto disposizioni più favorevoli per sanare queste irregolarità edilizie rispetto alla norma originaria.
Per regolarizzare la situazione è necessario presentare una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) in Sanatoria, pagando le relative sanzioni, proporzionali al maggior valore di mercato acquisito dall’immobile, con un minimo di 1.000 euro e un massimo di circa 31.000 euro.
Iter da seguire:
- Presentazione della SCIA in Sanatoria: La SCIA va presentata al Comune competente, specificando che si tratta di una sanatoria per opere già realizzate. Deve essere corredata da una relazione tecnica asseverata, redatta da un professionista abilitato (architetto, ingegnere o geometra) che attesti la conformità dell’intervento alle normative vigenti.
- Accertamento di conformità: In alcuni casi, è possibile richiedere un accertamento di conformità per sanare opere realizzate senza permesso, se risultano conformi alla disciplina urbanistica vigente al momento della realizzazione e a quella edilizia al momento della presentazione della domanda.
- Termini di accettazione: La domanda è accettata in caso di silenzio-assenso entro i tempi previsti: 45 giorni per la richiesta di permesso in sanatoria e 30 giorni per la presentazione della SCIA.
Decreto Salva Casa
Come Sanare Abusi Edilizi. La realizzazione di opere edilizie come soppalchi o verande dotate di piani cottura in muratura, lavelli e installazioni di elettrodomestici richiede il rispetto di specifiche normative urbanistiche ed edilizie. Se queste opere sono state realizzate senza i necessari permessi, sono considerate irregolari.
Il Testo Unico dell’Edilizia (D.P.R. 380/2001) regolamenta l’attività edilizia in Italia, includendo le disposizioni per interventi di manutenzione straordinaria e nuove costruzioni.
Il decreto “Salva Casa” offre una nuova opportunità per i mini-abusi edilizi mediante una procedura di sanatoria. Tuttavia, ci sono limiti alla possibilità di sanare gli illeciti: non si tratta di un condono.
Sarà necessario dunque verificare l’Applicabilità. Ovvero la sanatoria si applica a interventi edilizi minori che non hanno modificato significativamente la volumetria o la destinazione d’uso dell’immobile.
La Procedura di sanatoria prevede la presentazione di una domanda corredata da una relazione tecnica asseverata da un professionista abilitato, che attesti la conformità dell’opera realizzata alle normative vigenti.
Chiaramente questo comporta dei Costi e il pagamento di oneri oltre il pagamento di una sanzione pecuniaria, il cui importo varia in base alla tipologia e all’entità dell’intervento edilizio irregolare.
Ricorda che andranno rispettati dei Termini. Le domande di sanatoria devono essere presentate entro un termine specifico, stabilito dal decreto attuativo successivo all’approvazione del decreto “Salva Casa”.
Riassumendo
Nel caso di un soppalco abusivo, è possibile sanare la situazione presentando una SCIA in Sanatoria e pagando le relative sanzioni.
Per una veranda con installazioni fisse, è necessario verificare se rientra nelle casistiche previste dal decreto “Salva Casa”. Se la veranda è chiusa e inamovibile, può configurare un aumento di cubatura e richiede una sanatoria.
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